BIBLIOTECA DI «STUDI DESANCTISIANI» – 4
Rivista Internazionale di Letteratura, Politica, Società
di Toni Iermano
Luglio 2019
Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma
Pp. 188
Presentazione
Il saluto “innanzi l’alba” agli otto esuli morresi del ventuno, è la prima immagine della vita di Francesco De Sanctis, uno dei grandi intellettuali della modernità nell’Europa del diciannovesimo secolo. L’esilio, la fede nella forza della rivoluzione delle idee, le espansive battaglie politiche e morali contro la conservazione dei mali storici dell’Italia moderna ossia decadenza, corruttela, trasformismo, familismo, costituiscono i caratteri della militanza ideologica e intellettuale di questo memorabile Professore. Audace ‘soldato della democrazia’, De Sanctis, secondo Salvemini, fu tra i quattro o cinque protagonisti della costruzione dello Stato unitario e del rinnovamento radicale della coscienza civile dell’italiano.
Questa nuova, originale raccolta di saggi critici affronta sul piano storico e su quello culturale la complessità del pensiero desanctisiano. Le fonti, i modelli, le più intime motivazioni ideali di un intellettuale e di un critico che fece del ‘Limite’ la ragione e il fondamento della sua ricerca filosofica, letteraria, politica e meridionalista: dalla innovativa riflessione su Niccolò Machiavelli, “il Lutero italiano”, ai grandi protagonisti della modernità (Galileo, Campanella, Vico, Leopardi), straordinari artefici del superamento dei dogmi e delle ‘opinioni’ della ‘vecchia Italia’.
Il giovane lettore e traduttore di Hegel, il teorico della Nuova letteratura, il creatore del lessico del moderno, il fiero oppositore di ogni forma di retorica e delle “fredde regole della ragione”, nella Storia della letteratura italiana contrappone alla ‘Gaia scienza’ la fibra del ‘vivente’ e la natura del reale, alle accorte abitudini dei ‘saggi’ la passione eretica della conoscenza scientifica, della serietà dell’Idea che si fa azione e quindi energia e Vita.
Nelle pagine dell’Estetica Benedetto Croce ricorda che quello di De Sanctis è “pensiero vivo, che si rivolge a uomini vivi, disposti a elaborarlo e continuarlo”. Questo volume documenta il ritratto di Una vita… inquieta, che lascia intravedere “nuove ricchezze da conquistare”, nuovi Limiti da raggiungere.
Introduzione
Francesco De Sanctis fu un rivoluzionario, un patriota, un professore memorabile, un uomo d’azione, un esule per vocazione, un pioniere della modernità la cui vita contiene il resoconto polifonico di un’esistenza romanzesca. Una biografia quella desanctisiana che crocianamente si pone in contrapposizione alle «deplorevolissime» biografie romanzate per essere concretamente documentata sul piano della trattazione storica. Da qui il titolo di questo libro.
Nell’intrico di sentieri millenari e di frammenti di tracciati perduti, che scavano i prati del ventoso Altopiano del Formicoso da più lati compare agli occhi del viaggiatore incantato o dell’ignoto pellegrino, in un gioco ottico di alti e bassi, il profilo compatto e massiccio di Morra De Sanctis, il borgo in cui nacque il nostro Francesco nella primavera del 1817 da una famiglia di origini borghesi, colma di preti e di esuli. Già: l’esilio fu una condizione esistenziale di questo protagonista della cultura europea del diciannovesimo secolo.
Attraversando gli spazi infiniti in cui gli alberi e le nuvole sono così intime da illuderci di scalare il ciclo, il pensiero desanctisiano tende ad essere itinerante e a deragliare dalle prevedibili e rassicuranti rotte interpretative. In quei luoghi ammutoliti dal silenzio si può ascoltare, tenendo l’orecchio teso, il suono delle campane delle chiese medievali di Lacedonia, Bisaccia, Andretta, Guardia dei Lombardi; villaggi i cui nomi De Sanctis aveva imparato a conoscere fin dall’infanzia dai racconti del padre Alessandro e dagli zii e che furono tante volte al centro delle sue difficili lotte elettorali.
Osservando la topografia di quei paesi — «un mondo chiuso a doppia muraglia cinese» -, De Sanctis, in un’annotazione dal taglio diaristico, lasciava sulla carta il chiarore di un lampo d’intelligenza storica:
«quando io vedo tutti quei paesi sulle vette, concepisco tempi selvaggi di uomini contro uomini, ne’ quali si cercava riparo sulle cime de’ monti, come nel diluvio» (Un viaggio elettorale, capitolo X).
[…]In questa raccolta di nuovi saggi, frutto del continuo lavoro critico e antiretorico derivato dalle innumerevoli iniziative scientifiche promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis, si è proposto con forza anche un De Sanctis politico e un De Sanctis meridionalista. Seguendo questa linea ho ripreso a esplorare con la stessa testardaggine dei cercatori d’oro che contribuirono a rafforzare la natura della mitica storia del West l’intera opera di De Sanctis. Con quali risultati? Forse non mi resta che ripetere proprio con Croce «che per noi, in conseguenza di ciò che siamo venuti dicendo, il De Sanctis è critico compitissimo in tutto quello che ha voluto o saputo fare; e non gli chiederemo conto di quel che non ha voluto fare». Una risposta ragionevole, certo, ma non per arcadi e censori di mestiere, che con blasonata alterigia accademica, ‘scoprono’ sgomenti che esistono il Petrarca e il Guicciardini di De Sanctis e che la Storia della letteratura italiana è un’opera ‘invecchiata’ in quanto pubblicata nel 1870. L’humor del Professore a questo punto li seppellirebbe sotto una risata.
Toni Iermano, dal capitolo introduttivo, L’ultimo cavaliere errante de’ tempi moderni
Per maggiori informazioni o per acquistare il volume visita il sito http://www.libraweb.net
- 1.Francesco De Sanctis. Scienza del vivente e politica della prassi
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- 3.6 luglio 2017 – Il video della presentazione del numero 5 – 2017 di “Studi Desanctisiani”
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- 12.Pubblicato il numero 9 – 2021 della rivista di “Studi Desanctisiani”